Sistemi integrati di miglioramento sismico del patrimonio architettonico

Soggetti finanziatori: Regione Lazio e MIUR
Det. G07413 del 16.06.2021, pubblicata sul BURL n. 61 del 22.06.2021, Atto di Impegno del 18.10.2021, Avviso pubblico di LAZIO INNOVA, società in house della Regione Lazio, Accordo di programma quadro "Ricerca, Innovazione Tecnologica, Reti Telematiche" (APQ6) - Stralcio "Attuazione degli interventi programmatici e dei nuovi interventi relativi al Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai beni e alle attività culturali". Intervento TE1 - Invito al Centro di Eccellenza a presentare progetti per la seconda fase - Progetti RSI

Sovvenzione concessa: 200.000€

Durata: 18 mesi

Coordinatore Tecnico Scientifico:  Gianmarco de Felice, Università degli Studi Roma Tre, defelice@uniroma3.it

Figura chiave per (partner1): Alessandro Vari, Edil Cam Sistemi s.r.l.

Figura chiave per (partner1): Domenico Liberatore, Sapienza Università di Roma

Figura chiave per (partner2): Ivan Roselli, Enea centro ricerche Casaccia

Figura chiave per (partner3): Assunta Pelliccio, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale

Status: In corso

Introduzione:  Il patrimonio architettonico del nostro Paese, tratto distintivo della nostra cultura e del nostro paesaggio, è costantemente esposto al rischio sismico, come drammaticamente messo in luce dei recenti eventi dell’Italia centrale nel 2016. Gli effetti devastanti del terremoto hanno evidenziato la necessità di intervenire con tecnologie in grado di garantire la sicurezza degli edifici e la salvaguardia delle vite umane, nel rispetto e nella tutela dei caratteri storici e architettonici del costruito. Sicurezza e conservazione sono stati i due termini ricorrenti nel dibattito scaturito in seno alla comunità scientifica dopo il terremoto e i professionisti si sono divisi tra i campioni del "fare", spinti dalla necessità di garantire un adeguato livello di sicurezza sismica, e i campioni del "non fare" mossi dall'istanza della conservazione, contro un pressante interventismo irrispettoso degli edifici del patrimonio.

Descrizione: Il progetto RIPARA ha l’ambizione di armonizzazione le esigenze opposte e ugualmente rilevanti di sicurezza e conservazione degli edifici storici attraverso un approccio multidisciplinare basato su una profonda comprensione dell'edificio antico, favorendo il collegamento tra storici, conservatori e ingegneri strutturisti, attraverso il coinvolgimento delle municipalità locali e degli enti preposti alla tutela del patrimonio, delle università e delle aziende in grado di promuovere uno sviluppo tecnologico capace di rispondere a questa sfida.

Finalità e risultati attesi: Il progetto RIPARA si propone di sviluppare di tecnologie per la protezione sismica delle costruzioni storiche, da impiegare sia nella fase di prevenzione che nel processo di ricostruzione post-sisma, in grado di coniugare sicurezza e conservazione del patrimonio. La ricerca è rivolta specificatamente alle costruzioni in muratura di pietrame faccia vista, testimonianza di un fare antico e di un paesaggio modellato dall’uomo, ma purtroppo insicure e vulnerabili. Costruzioni che soffrono della tendenza delle murature a disgregarsi sotto l’azione sismica e a crollare rovinosamente. L’obiettivo è quello di brevettare un sistema di rinforzo costituito da connettori passanti in bandelle di acciaio inox con sistemi di ritegno disposti nei giunti di malta, progettato per garantire la connessione tra i paramenti murari, impedendone la disgregazione, avvalendosi di un brevetto per la presollecitazione del connettore già in possesso della Edil Cam Sistemi.  

Idea progettuale: L’articolazione del progetto prevede una iniziale attività di sviluppo sperimentale sul campo, con tecnologie innovative di rilevamento e monitoraggio e prove di disgregazione delle murature, necessarie alla prototipazione del sistema. Segue una sperimentazione in laboratorio con test sismici su tavola vibrante di prototipi realizzati con le pietre dei fabbricati danneggiati dal sisma e le malte riprodotte sulla base di quelle storiche, allo scopo di validare le tecnologie di rinforzo e i sistemi di monitoraggio. Infine, è prevista la messa a punto di strumenti per il calcolo delle pareti rinforzate da rendere disponibili per la pratica professionale.