Didascalia immagine: J. Lafuente, G. Rebecchini, Stabilimento Ferrania SpA, Roma 1960 ( foto VASARI roma, Archivio Studio Lafuente) 

Carta della Cultura Industriale (acronimo: CdCI) 

Soggetti finanziatori: Regione Lazio e MIUR 

Det. G07413 del 16.06.2021, pubblicata sul BURL n. 61 del 22.06.2021, Atto di Impegno del 18.10.2021,Avviso pubblico di LAZIO INNOVA, societ  in house della Regione Lazio, Accordo di programma quadro"Ricerca, Innovazione Tecnologica, Reti Telematiche" (APQ6) - Stralcio "Attuazione degli interventi programmatici e dei nuovi interventi relativi al Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai beni e alle attività culturali". Intervento TE1 - Invito al Centro di Eccellenza a presentare progetti per la seconda fase - Progetti RSI

Sovvenzione concessa: € 174.637,94 

Durata: 18 mesi 

Coordinatori Tecnico Scientifici: prof.ssa Maria Ida Talamona (EMAIL: marida.talamona@uniroma3.it) e prof.ssa Maddalena Scimemi (EMAIL: maddalena.scimemi@uniroma3.it), Università degli studi Roma Tre , Dipartimento di Architettura. 

Figura chiave per Università degli studi Roma Tre (partner1): Maria Ida Talamona, Dipartimento di Architettura;

Figura chiave per Università degli studi di Roma Tre (partner1): Valerio Palmieri, Dipartimento di Architettura, responsabile scientifico del Laboratorio Modelli e Prototipi (Rete Lab di afferenza: R12, Unità di ricerca DTC di afferenza: UR2); 

Figura chiave per Università degli studi di Roma Tre (partner1): Maddalena Scimemi, Dipartimento di Architettura; 

Figura chiave per Università degli studi di Tor Vergata (partner2): Tullia Iori, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica; 

Figura chiave per Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR (partner3): Heleni Porfyriou, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale; 

Figura chiave per l’impresa: Andrea Taurchini, amministratore unico di IT Logix, Viterbo. 

Status: In corso 

Introduzione: Il progetto, avente come capofila il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre, coinvolge tre partner fondatori del Centro di Eccellenza DTC Lazio, le Universit  di Roma Tre e di Tor Vergata e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, con competenze scientifiche strategiche negli ambiti della valorizzazione del patrimonio storico architettonico e della gestione sostenibile delle risorse del territorio; la IT Logix, un’azienda operativa nei settori della Information Technology Communication, della formazione e della progettazione e prototipazione e realizzazione di sistemi informatici, elettronici e robotici; l’Archivio centrale dello Stato, istituto archivistico, dotato di autonomia speciale (DM 7.10.2008), del Ministero per i beni e le attivit  culturali e per il turismo, afferente alla Direzione Generale Archivi, che conserva un cospicuo patrimonio documentario di oltre 160 KM, comprendente gli archivi degli organi centrali giudiziari e amministrativi dello Stato italiano, gli originali delle leggi e dei decreti, e quelli di numerosi enti pubblici. 

Descrizione: Il progetto dedicato al patrimonio architettonico industriale del Lazio (stabilimenti in attività, costruiti nel trentennio 1945-75), un patrimonio diffuso, non convenzionale e inaccessibile, per il quale si intende sperimentare un modello innovativo di interpretazione, valorizzazione, gestione e fruizione, denominato Carta della Cultura Industriale. Attraverso un percorso di storytelling realizzato da una piattaforma digitale che lo rende disponibile, secondo diverse modalit  interattive, per la fruizione dei cittadini e di stakeholders pubblici e privati, il modello interpretativo e di fruizione valorizza il patrimonio costruito e quello storico archivistico ad esso collegato, esprimendo il legame tra settori che spesso vengono percepiti agli antipodi – l’Industria e la Cultura – qui filtrati e integrati tramite un’interpretazione storica che genera ricadute positive in termini scientifici e imprenditoriali. In particolare, alle aziende del Lazio proprietarie degli stabilimenti oggetto di studio sarà assegnato un “bollino di merito architettonico” [Landmark Factory Buildings] da apporre sul loro packaging, e un QR code in grado di fungere da veicolo narrativo della storia della sede. Le aziende, attirate dai nuovi fruitori raggiunti tramite i social network del progetto e dall’accrescimento della “customer experience” dell’acquirente, diventano così garanti della sostenibilità economica del progetto nel futuro. 

Finalità e risultati attesi: Il progetto Carta della Cultura industriale (CdCI), valorizzando il patrimonio architettonico industriale del Lazio, crea ricadute positive in termini imprenditoriali e scientifici, coinvolgendo insieme ai pi  qualificati protagonisti della ricerca diverse categorie di stakeholder in una nuova rete: da una parte tre partner fondatori del Centro di Eccellenza e un Luogo della Cultura di rilevanza nazionale, dall’altra un’azienda specializzata in comunicazione e disseminazione tecnologicamente avanzata, in grado di stabilire interazioni produttive tra le imprese proprietarie dei beni architettonici e gli abitanti della Regione, intesi sia come free users che come customers

I risultati dell’applicazione del modello della Carta della Cultura Industriale contemperano a diverse esigenze: 

  • culturali, attribuendo un valore culturale alle imprese che operano in stabilimenti di pregio e creando un modello di business estendibile ad altri contesti, genericamente identificabili come Architetture del Lavoro; 
  • commerciali, grazie alla creazione di un ecosistema di attori interessati ad appartenere alla rete dei soggetti accreditati dalla CdCI che garantisce sia la “qualit ” del brand che l’apertura verso una rete commerciale altrimenti non intercettata; 
  • sociali, grazie all’interoperabilit  con piattaforme social che, anche attraverso il bot interattivo, consentiranno la diffusione del patrimonio culturale del Lazio. 

Idea progettuale

Imparare dalla storia una missione necessaria per ogni operatore culturale, non solo dalla secolare storia storico-artistica dell’Italia, internazionalmente riconosciuta, ma anche da quella più recente, associando all’esperienza conoscitiva diretta la documentazione degli archivi storici ed estendendo le ricognizioni al territorio. Un campo di indagine che offre straordinarie opportunità la storia economica del nostro paese vista attraverso l’architettura industriale, che ne   stata l’espressione diretta: esistono stabilimenti produttivi – quelli che oggi internazionalmente sono definiti come Landmark Factory Buildings – che in relazione alrapporto instaurato con l’ambiente e alle soluzioni formali e strutturali che li caratterizzano sono in grado di valorizzare anche culturalmente quei territori. 

Uno studio ad ampio raggio sul patrimonio industriale del Lazio, condotto da ricercatori del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, ha potuto riconoscere stabilimenti produttivi realizzati daalcuni tra i più  importanti architetti e ingegneri del periodo, espressioni della storia sociale e ambientale, oltre che economica, del territorio in cui sono sorti e delle piccole o grandi comunità che li hanno alimentati con il loro lavoro. Produrre la conoscenza e sviluppare la consapevolezza di questo straordinario quanto misconosciuto “patrimonio culturale” del Lazio non solo un volano immediato per la crescita culturale della regione, ma un’opportunità per il Paese intero.