R8 - Biotecnologia applicate, archeobotanica, biologia ambientale, antropologia molecolare

Laboratorio di Botanica Applicata

Ricerche in campo ambientale e dei beni culturali. In particolare:

 -Botanica e Conservazione dei Beni culturali, (Analisi del bio-deterioramento dei materiali lapidei; Interventi conservativi dei Beni Culturali; Ecologia del biodeterioramento)

- Valorizzazione (Iconografia botanica nell’arte; Etnobotanica; Pianificazione e gestione giardini storici e aree archeologiche)

Si segnala che in tale attività sono stati conseguiti diversi riconoscimenti:

  1. 201 - XI Premio Giacomo Lumbroso (Fondazione Besso), Roma
  2. 012- Grand Prix of the European Union Prize for Cultural Heritage - Europa Nostra Awards in the category Research. (Lisbona)
    3. 2019 Premio Arte e Scienza, Acc. Nazionale Scienze, Lettere ed Arti di Napoli

Laboratorio di archeobotanica e palinologia - LAP

Il laboratorio di archeobotanica si occupa dello studio di macroresti vegetali (legni, semi/frutti, foglie) provenienti da scavi archeologici e da manufatti provenienti da siti storici. L’analisi viene condotta a livello microscopico, una volta isolati i reperti da analizzare con metodiche standard dipendenti dalla tipologia del campione. L’identificazione è effettuata con l’utilizzo di collezioni di confronto di parti di piante moderne e atlanti di riferimento. Il laboratorio di palinologia si occupa dello studio di polline fossile estratto da sedimenti naturali e livelli di frequentazione umana in siti archeologici. L’estrazione del polline viene condotta in laboratorio dedicato, “sterile in polline attuale” con metodologie chimiche e l’identificazione viene condotta a livello microscopico con l’utilizzo di collezioni polliniche di confronto e atlanti di riferimento

Laboratorio di Tecnologia del Legno per l’Industria e i Beni Culturali (WOODINCULT). Sezione Dendrocronologia

Le filosofia di lavoro è legata agli aspetti della Bioeconomia, economia circolare, prodotti innovativi, anche compositi, nei Beni Culturali. Le attività sono di seguito descritte.

Sezione Dendrocronologia. Costruzione di curve dendrocronologiche e  datazioni del legno con la dendrocronologia, anche in unione con sistemi radiometrici (wiggle matching), banca dati dendrocronologica costruita  su manufatti storico-artistici e archeologici (es. Chiese Romane). Ricostruzione del paesaggio tramite identificazione dei reperti lignei e datazione dendrocronologica. Il laboratorio di occupa in collaborazione con altre istituzioni anche di dendroisotopi nei Beni Culturali, nonché di analisi dendrochimiche. Dendrotipologia e analisi delle provenienze dei legni (Dendroprovenienza).

Laboratorio di Archeobotanica - DAPHNE (Diet, Ancient DNA, Plant-Human Nexus, and Environment)

Nel laboratorio di botanica, attraverso l’applicazione, anche combinata, di tecniche genetiche, biochimiche e morfologiche è possibile identificare micro e macro resti vegetali (granuli di amido, fitoliti, tricomi, legni, semi, frutti) d’interesse archeologico. Le matrici antiche principalmente analizzate sono: il calcolo dentale umano e animale, gli strumenti litici e/o vasellami, e i macroresti (o porzioni di essi) vegetali. In particolare, lo studio archeobotanico di microparticelle e marker molecolari estratti dal tartaro, così come l’analisi genetica dei resti vegetali ritrovati in contesti funebri/domestici, permette di delineare l’ecologia alimentare e lo stile di vita di comunità antiche, e sviluppare ipotesi sul paesaggio del passato. Inoltre, nell’Orto Botanico di “Tor Vergata” si svolgono corsi di formazione allo scopo di salvaguardare specie arboree e giardini storici.

Laboratorio di antropologia – Study of human skeletal remains using morphological and molecular analyses

Lo scheletro umano rappresenta un bene culturale in quanto è un vero e proprio archivio di dati sulle popolazioni antiche. Le attività sono volte al recupero, conservazione, valorizzazione e analisi dei resti scheletrici umani. Lo studio morfologico permette di ricostruire le caratteristiche fisiche, le condizioni di vita e lo stato di salute degli individui, nonché la paleodemografia e gli adattamenti biologici e culturali delle popolazioni. Inoltre è possibile effettuare la ricostruzione tridimensionale del volto attraverso la grafica 3D. L’archeoantropologia molecolare studiando le biomolecole antiche ricostruisce la paleodieta, analizza la composizione genetica delle popolazioni per studiare i rapporti di parentela e le dinamiche di popolamento delle diverse aree geografiche, gli eventuali difetti genetici, nonché alcuni geni correlati con l’aspetto fisico, consente inoltre di determinare il sesso degli inumati quando non è possibile utilizzare i metodi anatomo-morfologici.

Laboratorio di Biologia delle alghe - LBA

Diagnosi e monitoraggio dell’entità del danno da biodeterioramento indotto dalla crescita di microrganismi fototrofi su pietra, affreschi, marmo e intonaco di beni culturali in ambienti confinati (catacombe romane) e su monumenti outdoor (templi indiani). Monitoraggio di parametri microclimatici e condizioni di illuminazione dei siti che sostengono il biodeterioramento. Caratterizzazione mediante approccio polifasico (microscopia ottica e CLSM, ecofisiologia, studi su esopolisaccaridi, indagini molecolari) dei microrganismi fototrofi formanti biofilm e responsabili del fenomeno di biodeterioramento. Sviluppo di tecniche non invasive e non distruttive per la prevenzione della colonizzazione biologica delle superfici esposte mediante sperimentazione di luci monocromatiche e applicazione di nanotecnologie.

Laboratorio di Biologia per i beni librari – Identification of biodeteriogens and their dynamics in ancient parchments

Il laboratorio di Biologia per i beni librari della Prof. Luciana Migliore è dedicato all’identificazione dei responsabili e della dinamica del processo di biodeterioramento delle pergamene antiche. Gli studi effettuati in Next Generation Sequencing, Raman spectroscopy e Light Transmission Analysis, hanno permesso di identificare il processo, una successione ecologica eterotrofa che utilizza come fonte di sostentamento la ricca matrice proteica della pergamena, e i responsabili del deterioramento stesso. La successione ha una prima fase prevedibile e deterministica innescata da un batterio alofilo, l’Halobacterium salinarum, specie pioniera che avvia il processo biodegradativo e che, al variare delle condizioni ambientali, viene sostituita da batteri alotolleranti. H. salinarum è veicolato nella pergamena dal sale marino usato nel processo di lavorazione.

Laboratorio di BioGeoChimica ambientale

Il laboratorio è impegnato nella ricerca di nuovi prodotti bio-based innocui e selettivi, mirati allo sviluppo di procedure di pulitura di superfici d’interesse storico-artistico, sia per la rimozione di depositi coerenti - organici e inorganici- e sia per il trattamento del biodeterioramento. Possiede una collezione in house di ceppi microbici d’interesse biotecnologico, spontanei e non patogeni e ha sviluppato alcuni prodotti di origine microbica e vegetale con proprietà antimicrobiche; è depositario del brevetto Europeo PCT/IT2014/000246. Le procedure di biopulitura messe a punto sono selettive rispetto al deposito da rimuovere e non alterano il materiale costitutivo; impiegano impacchi di cellule batteriche immobilizzate, facilmente applicabili - anche su superfici verticali o soffitti- e facilmente rimovibili, senza lasciare residui. I prodotti antimicrobici ottenuti in laboratorio, come alternativi ai biocidi di sintesi, sono efficaci nella rimozione di film biodeteriogeni ed esercitano altresì un’azione protettiva delle superfici trattate. Il laboratorio offre servizi avanzati per la messa a punto di procedure “su misura” di restauro sostenibile e per la diagnosi del biodeterioramento.

Laboratorio di Biotecnologie Applicate

Il laboratorio identifica i microrganismi, coltivabili e non, responsabili del biodegrado e ne studia la fisiologia e il metabolismo al fine di identificare marcatori molecolari predittivi del biodegrado. Inoltre, al fine di valutare l’efficacia dei possibili trattamenti contro il biodegrado, i microrganismi coltivabili vengono caratterizzati per la resistenza o meno ai trattamenti biocidi tradizionali o di nuova generazione, come i materiali nanostrutturati.
Il laboratorio offre anche la possibilità di valutare la tossicità di prodotti e materiali di ultima generazione (smart materials) utilizzabili durante i restauri e/o i lavori di consolidamento dei beni culturali. In particolare, sistemi eucariotici semplici, quali il lievito, e organismi pluricellulari come il nematode, permettono di effettuare analisi in vivo in breve tempo e a costi limitati.

Laboratorio di Botanica Sistematica e Micologia- Sezione Botanica applicata ai beni culturali

Si effettuano indagini in situ, volte a identificare i principali agenti responsabili del degrado biologico (licheni, alghe, funghi, batteri, cianobatteri), ed indagini ex situ che riguardano:
-isolamento e identificazione, morfologica e molecolare, di batteri, alghe, funghi e cianobatteri responsabili di alterazioni estetiche e strutturali; particolare attenzione è rivolta ai funghi neri meristematici, tra i principali biodeteriogeni di opere esposte in ambienti esterni
-caratterizzazione molecolare con approccio di metabarcoding delle componenti fungina e batterica di comunità microbiche complesse
-analisi delle condizioni ecologiche mirate alla conservazione preventiva
-valutazione, con test colturali, della sensibilità dei biodeteriogeni isolati nei confronti dei più comuni biocidi, per meglio indirizzare nella scelta di quello da usare.
In parallelo, sono condotti studi su approcci a basso impatto per l’ambiente per la rimozione di patine biologiche da superfici litiche.

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