LabORATORIO DI Spettrometria di Massa
Nel campo dei Beni Culturali, il laboratorio di spettrometria di massa è attivo principalmente nella caratterizzazione e identificazione di specie coloranti da matrici di diverso tipo (tessili, pittoriche, materiali plastici) mediante tecniche di spettroscopia di massa. La spettroscopia di riflettanza in fibra ottica UV-Visibile (eventualmente accoppiata a microscopio) è applicata all’indagine preliminare per l’identificazione delle classi di appartenenza di coloranti e pigmenti, quindi è scelta la metodologia di campionamento ed estrazione più opportuna per l’analisi di quantitativi minimi di campione dal manufatto, e realizzata l’analisi attraverso tecniche separative accoppiate a spettrometria di massa ad alta sensibilità. In particolare, per quanto riguarda le tecniche di estrazione, l’attività del laboratorio è finalizzata alla messa a punto di protocolli micro-invasivi sia dal punto di vista qualitativo (es.: minimizzazione delle alterazioni dell’estratto) che quantitativo (minimizzazione della quantità di campione) attraverso estrazioni pressurizzate e/o in fase liquida dispersa. La combinazione delle procedure estrattive con l’analisi in spettrometria di massa permette di confermare il riconoscimento della matrice colorante e fornire informazioni, quali il riconoscimento della specie vegetale o animale di origine, la presenza di coloranti minoritari e l’utilizzo di miscele. L’esperienza del laboratorio include analisi di coloranti e pigmenti organici – ma anche di altre specie di composti organici- da matrici archeologiche (tessuti mineralizzati e non), manufatti in pelle, campioni di film pittorico di arte antica e contemporanea. Nel laboratorio è anche attiva una linea di ricerca finalizzata alla messa a punto di materiali consolidanti e protettivi per le matrici tessili, cartacee e in pelle (dott.ssa Ilaria Serafini). Una delle ultime sperimentazioni, riguarda l’utilizzo di gel per campionamenti non invasivi da matrici tessili e successiva analisi attraverso tecniche ad alta sensibilità (riflettanza nel Visibile, analisi Raman e SERS, HPLC accoppiato a spettrometria di massa ad alta risoluzione). Attraverso collaborazioni con il Dip. di Fisica (prof. Paolo Postorino, prof. Alessandro Nucara) è inoltre svolta la caratterizzazione dei materiali leganti (naturali e sintetici). All’interno del laboratorio è inoltre ospitata la start-up D-ART, attualmente in fase di fondazione, che svolge servizi di diagnostica per i beni culturali.
Laboratorio di diagnostica per i Beni Culturali - LDBBCC
Il laboratorio di indagini diagnostiche su materiali di interesse per i Beni Culturali lavora in collaborazione con Rita Reale (restauratore) su applicazioni di metodiche analitiche, supportate da studi di modellizzazione (con tecniche multivariate e chemometriche) e chimici fisici sulla cinetica e termodinamica dei processi di degrado, per la caratterizzazione dei materiali costituenti i Beni Culturali e i loro prodotti di degrado, sia a scopo conoscitivo sia conservativo e per il monitoraggio microclimatico degli ambienti in cui sono conservati. L’obiettivo è la messa a punto di procedure analitiche innovative e migliorative rispetto a quelle normate o comunemente utilizzate.